Spiriti
di Stefano Benni
(Feltrinelli, 2000)

4 settembre 2000

================================================================

E' stato l'ultimo libro dell'estate, ed e' stata una buona idea che
fosse un Benni. Un ottimo Benni, una buona annata, complicato e
colorato. 

Il cane del presidente, Baywatch, appariva di solito inatteso. Ma
necessario. Gli spiriti erano tutti simpatici, per me. Spesso non
capivo bene perche' non riuscissero ad allearsi, ma doveva esser colpa
degli umani, che proprio danno fastidio. Gli estremi sono la bella
Melinda, una Monica clintoniana rivista verso una liberazione anche
politica, ed Enoma, nelle sue incarnazioni tanto spaventose. Forse il
fascino maggiore era pero' negli spiriti piu' centrali, nei
ragionevoli Behemoth ed Aladino, pratici, attivi, concreti, efficaci.

Con gli umani, si diceva, va peggio. Io ricordero' Ghewelrode, uno
sciamano, denso nella sua azione, ed Hacarus, re degli affari, delle
costruzioni e delle armi da guerra, prominente nella sua umanita':
cioe', nella sua miseria.

================================================================