La musica futurista


La musica futurista nasce per opera di artisti stanchi degli insegnamenti accademici dei conservatori.
Francesco Pratella è il primo musicista che tenta di rinnovare radicalmente il linguaggio musicale tradizionale. Le sue concezioni musicali appaiono in due manifesti: il "Manifesto dei Musicisti futuristi" datato l' 11 Gennaio 1911  e "La musica futurista-Manifesto tecnico"  che risale invece al 29 Marzo 1911.
 Insieme al rifiuto del passatismo e al desiderio di assoluta liberta`("Disertate i conservatori, i licei e le accademie, e determinatene la chiusura; si vorrà certamente provvedere alle necessità dell'esperienza, col dare agli studi musicali un carattere di liberta` assoluta") Pratella propone nei suoi componimenti frequenti riferimenti a motivi musicali popolari italiani;  nonostante le opere di Pratella, rimangano ancora legate al linguaggio musicale tradizionale, le loro prime esecuzioni scatenarono lo stesso risse tra pubblico e futuristi, sedate alla fine dall'intervento della polizia.

Altro musicista futurista è il pittore Luigi Russolo, che nel l'11 Marzo 1913 pubblica "L'arte dei Rumori"; secondo Russolo la musica deve essere fatta prevalentemente di rumori, non di suoni armonici. Si tratta di rumori della vita quotidiana,  mescolati assieme disordinatamente, come in un' improvvisazione (vengono simulati ululati, rombi, stropiccii, gorgoglii, sibili e ronzii).
Russolo, spartito del Risveglio di una citt›, 1914
Per riprodurre questo genere di rumori, Russolo inventa vari strumenti: nel 1913 l'"intonarumori", apparecchio che simula ululati, rombi, stropiccii, gorgoglii, sibili e ronzii, nel 1922 il "rumorarmonio", il mezzo necessario ad amplifiacare gli effetti musicali creati dall'intonarumori.
Tutti questi strumenti vennero piu` volte utilizzati in spettacoli dal vivo, seguiti  puntualmente da reazioni violente del pubblico,  secondo il clima tipico delle serate futuriste. Eccone alcuni esempi:

Sia Pratella che Russolo suscitarono l'interesse di musicisti d'avanguardia come Stravinsky.

Marinetti fu un instancabile propagandista e sostenitore della musica futurista. Successivamente s'interesso' di radiofonia e propose d'inserire nelle trasmissioni  suoni captati dal mondo circostante (sgocciolii, fruscii, ecc.)

Russolo sarà l'unico che si trasferirà a Parigi e continuerà ad aggiornare e a sviluppare la musica futurista, continuando la sua attività di inventore.
Dai compositori stranieri contemporanei venne considerato l'unico grande musicista futurista, ma la sua opera non avrà successori immediati.

Tuttavia la musica concreta degli anni 60, (John Cage) deve molto alla sperimentazione futurista e ai "rumori trovati" degli spettacoli radiofonici di Marinetti.
 
 




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