Prima del 1830 i chiodi erano fabbricati a mano ed erano molto costosi. Le case venivano fabbricate da carpentieri specializzati, capaci di fissare pesanti assi con incastri di precisione. In quell'anno entrarono in commercio chiodi fabbricati a macchina a basso prezzo. Molto velocemente si scoprì che case molto resistenti, anche a due piani, potevano essere costruite inchiodando tra di loro sottili travicelli dallo spessore standardizzato (5x10 cm.) senza ricorrere a personale specializzato. Il loro costo era molto basso e la manodopera per costruire una casa era più di dieci volte inferiore a quella necessaria con tecniche tradizionali. Già dal 1846 furono messi in vendita progetti di case costruite con questa tecnica e a partire dal 1860 era addirittura possibile acquistare su un catalogo case complete, che venivano spedite dalle segherie di Chicago, con accluse le istruzioni per essere montate. La veloce penetrazione nel West, con le città che sorgevano a vista d'occhio, è stata resa possibile dalla disponibilità di queste case.
È affascinante scoprire lo sviluppo del commercio della carne nella seconda metà dell'Ottocento: i maiali, ("la forma più compatta in cui il raccolto del mais può essere trasportato al mercato") arrivavano a Chicago da tutti gli Stati Uniti, per essere sgozzati in enormi mattatoi e per essere successivamente riinviati alla loro destinazione finale. I mattatoi di Chicago erano allora forse le industrie più avanzate dal punto di vista tecnologico: qui viene inventata, alla fine del secolo scorso, la catena di smontaggio (disassembly line) diretta progenitrice della catena di montaggio (assembly line) delle fabbriche automobilistiche.
La storia degli uomini si intreccia con quella dello sviluppo delle tecniche anche nel caso della refrigerazione necessaria al trasporto della carne. All'inizio il ghiaccio naturale veniva raccolto d'inverno nei grandi laghi, trasportato al sud e immagazzinato in enormi depositi sotterranei (uno dei più grandi poteva contenere 175.000 tonnellate di ghiaccio). Questo sistema fu in auge per circa una ventina d'anni, ma con l'invenzione dei moderni frigoriferi ad ammoniaca compressa divenne improvvisamente obsoleto: le città, le industrie, i mestieri nati intorno all'industria del trasporto e dell'immagazzinamento del ghiaccio svanirono nel nulla nel giro di pochi anni e gli operai che si erano specializzati in questo mestiere dovettero bruscamente riciclarsi.
Gli avvenimenti materiali esplorati nei loro aspetti meno ovvii e nelle reciproche connessioni esprimono una loro complessa logica che coinvolge il modo di comportarsi e di pensare della gente. In questa prospettiva la comprensione delle tecnologie disponibili gioca un ruolo cruciale.
Questo libro così attento alle inaspettate conseguenze delle invenzioni non è quindi una storia della tecnologica ma è una ricerca interdisciplinare insieme storica, sociologica ed economica che ha in più il sapore dell'esperienza vissuta sul campo da parte di un europeo attratto da questa straordinaria metropoli americana.
Marco d'Eramo parte dalla Chicago di adesso e attraverso lo studio del suo passato cerca di capirne il presente e di intravedere il suo e il nostro futuro. Nel far questo l'autore si immerge il più possibile nei fatti, nelle cifre delle statistiche che ad un occhio capace di stupirsi rivelano realtà insospettate (chi avrebbe mai pensato che a un operaio di una fabbrica automobilistica nel 1925 per acquistare un macchina servivano tre mesi di salario, contro i cinque necessari oggi?), che distruggono molti dei nostri pregiudizi.
L'analisi dei particolari ricompone così il quadro generale. Dai mille dettagli imprevedibili salta fuori una visione interessantissima e sorprendente dello sviluppo americano. Vediamo concretamente all'opera la logica del profitto e del mercato, che sfruttando al massimo le più recenti invenzioni, plasma insieme lo sviluppo economico, la planimetria delle città e la vita degli individui. Entriamo nei motivi profondi alla base degli irrisolti problemi, politici, razziali ed economici, che attenagliano la società americana e che ci riguardano direttamente, perché la nostra società tende ad avvicinarsi sempre di più al modo di vita americano e Chicago è in parte anche il nostro futuro, un futuro che è già cominciato.
Il libro è scritto con un grande talento narrativo: le date, le percentuali, le cifre non affaticano il lettore ma lo affascinano per il significato inatteso che riesce a scorgerci. Un libro che si legge scorrevolmente come un romanzo, restando nello stesso tempo scientifico nel metodo, a cominciare dalla rara abitudine di presentare al lettore i documenti originali in modo che possa accertarsi direttamente della fondatezza delle conclusioni dell'autore.
Giorgio Parisi