Domani alla battaglia pensa a me
di Javier Marias.

13 agosto 2000

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Questo e' veramente un bel libro.

Come conosco bene Marta, della quale non mi e' stato detto molto.
Ho l'impressione di capirne i desideri, di sentirne la pelle e di
vedere bene quale sia il suo spessore, quale la portata delle sue
decisioni. 

Adesso so molto di due sorelle. So qualcosa di un padre.

Quanti nomi conosco per il Solo.

So che Celia in fondo era quello che prometteva di essere, ed anche se
per un po' e' sembrata, o e' anche, forse, stata, un'altra,
sconosciuta, era poi, solo e pienamente, quello che doveva essere.

Tutto in questo libro e' in fondo quel che deve essere, percio' fa
tanta paura. Ogni rivelazione doveva essere, ed era gia' nella tua
testa. Cosa poteva essere successo, in fondo, a Londra, se non
l'assurdo di cui ho letto?

Il Riccardo Terzo. Quello che a me fa piu' paura non e' il "dispera e
muori!", ma piuttosto quel "cada la tua spada senza filo!".

Forse non so bene chi sia io (io, il narratore, Victor): perche' non
ho nemmeno dovuto imparare che non lo sapro' mai.

La mia estate di letture e' cominciata bene.

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