Trilogia della citta' di K.
di Agota Kristof

20 agosto 2000

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La mia estate di letture continua bene. Non sempre sono cosi'
fortunato.

Io sono stato colpito soprattutto dal grande quaderno, ma l'intera
trilogia e' veramente molto potente. Leggendola spesso il cielo
diventa veramente nero, e se sto leggendo a letto rigiro il cuscino
tre volte, e cerco di difendermi. 

Mi ricordo per primo della fantesca, perche' e' terribile che il
nazismo sia proprio cosi', ma e' cosi'. Cosi' come l'ufficiale ed i
suoi amici (ma come e' potuto venire il nazismo, ma come puo' essere
che sia successo questo?).

A me la nonna era simpatica, ma da subito, prima di sapere che avrebbe
potuto difendere i deboli. E' affascinante la sporcizia, tanto
completa, come i primi esperimenti di crudelta'.

I due bambini sono un bambino, e poi uno e due adulti, e molte ed una
sola vita, e sofferenza. Cosi' c'e' un poeta ed un alcolizzato, un
viaggiatore ed un emigrante.

Si', questo libro ti tocca con una forza che e' quella della onde,
grandi, nella burrasca.

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