Ex machina,
di Hugues de Chanay,
P.O.L., 2000.

6 febbraio 2001

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Mi succede spesso di trovarmi in un romanzo in cui l'uso (molto)
brillante della lingua ed i tanti momenti in cui ci si trova in
situazioni affascinanti non bastano a farmi dimenticare la mancanza di
una storia che mi affascini. Qui e' stato molto cosi': in nessun
momento mi sono legato ad una vicenda che era difficile cogliere.
Eppure i momenti di entusiasmo, in cui quello che succede, in questo
momento, e' affascinante sono molti: cosi' si e' incantati per un
momento, ma poi continua a mancare un filo che ti porti un po' piu'
lontano.

Cosi' devo dire quanto sono diviso su questo libro. In sostanza non mi
sono interessato, non ho seguito, mi sono perso. Ma delle scene
restano, lunghe: quella di (quasi)-sesso iniziale (forse proprio
perche' iniziale), la definizione continua delle procedure del robot,
e non molto altro.

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