Io non ho paura
di Niccolo' Ammaniti
(Einaudi, Torino 2001)

15 giugno 2001 (a Creta)

Una storia avvincente, dove il dramma cosi' forte non fa sparire il
sorriso: non e' facile questo. Non sparisce il sorriso nella vita dei
bambini, Teschio, Michele, Maria, Filippo. Sono i bambini che restano
in testa, i grandi son piu' cattivi, anche la mamma, nonostante sia
bella, e conscia di se', la piu' consapevole, forse. Non si ricorda il
papa' nonostante sia piccolo e camionista, ed a volte passi dei mesi
su al Nord, lontano da Acque Traverse. Nemmeno Sergio, il vecchio
delinquente romano, con le infelicita' di tutta una vita complicata ed
una moglie brasiliana ventiduenne, nemmeno lui vale la pena di
ricordarlo. 

Teschio si', il capobanda, che da' le penitenze tanto ingiuste: ma a
volte il gruppo, dei bambini, vota, perche' e' un gruppo che ha delle
regole. 
Poi Salvatore, il figlio dell'avvocato, avvocato complice e colpevole,
figlio che tradisce, con la ferocia che solo un bambino puo' usare,
anche nel tradimento.

Nemmeno con la morte e la vera fine sparisce del tutto il sorriso.