The Rotters' Club,
di Jonathan Coe
(Viking, 2001)

Ricordavo Coe da "What a Carve Up" con molto piu' calore, e da "The
House of Sleep" addirittura con entusiasmo. Con moltissimo
entusiasmo. Invece "The Rotters Club" e' una storia delicata e
coerente, con qualche momento di poesia, ma non molto di piu'. 
Sembra un testo molto piu' leggero che gli altri due, volutamente piu'
leggero. 

E' interessante Benjamin, che pero' non si definisce quanto
dovrebbe. Jennifer e' veramente debole (ma perche' Benjamin e Jennifer
non dovrebbero poter essere felici insieme) ed anche Cicely, la bella
Cicely, l'attrice Cicely. 

Poi ci sono i sindacalisti e le loro amanti (probabilmente non sono
l'equivalente di sindacalisti della CISL) le mogli ed i professori di
storia dell'arte, i piccoli episodi divertenti, ma insomma, abbastanza
divertenti. 

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