My Name is Red,
di Orhan Pamuk
(Faber, 2001)
"My Name is Red" e' parente, stretto, del "Nome della
Rosa". Sostituisci alla commedia la prospettiva, al ridere la visione
fedele della natura, ai monaci librai i miniaturisti, alla santa
inquisizione dei rigori coranici, e ci sei. Si uccide per impedire il
grande ritrovamento, per difendere quel che esiste e quel che si
conserva, si uccide perche' la gioia ' un rischio.
Un libro bello, un giallo vero (Olive, Stork o Butterfly?). Ed insieme
una splendida storia d'amore, con Shekure, umana, splendida ed
indecisa, ed il suo Black (ed Hasan, che poi, sara' anche lui da
ricordare). Un libro dell'impero Ottomano, nel 1591, delle feroci
torture e delle strade affollate, dei caffe' e delle storie raccontate
e disegnate.
Un libro meno rotondo del nome della rosa, un libro con piu' arabeschi
e piu' punte, uno splendido libro di oriente.
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