La storia dei quotidiani on-line


In Italia i primi esperimenti risalgono alla metà degli anni novanta ad opera dell' "Unione Sarda" (1994) e dell' "Unità"(1995). Se "l'Unione Sarda" con Nicola Grauso si vanta di essere stato addirittura il primo quotidiano europeo on-line, "L'Unità" rivendica di essere stato il primo giornale nazionale on-line. Entrambi i progetti inizialmente consistevano nel trasferimento in rete del giornale cartaceo, e inoltre offrivano piccole possibilita` di interattività (spedire mail alla redazione o ad alcune rubriche, ecc..).

Uno tra i primi quotidiani ad offrire però servizi più ampi e completi è stato "Il Sole 24 Ore", che intendeva offrire ai navigatori-lettori un giornale più ricco e diverso da quello cartaceo, quindi con aggiornamenti, supplementi, speciali e, in quanto giornale eonomico, quotazioni continue.
"Repubblica.it" inizia ad essere presente in rete relativamente tardi (1996), il che non gli ha impedito di essere attualmente il quotidiano on-line con il maggior numero di visitatori al giorno.

graficoSu questa scia molti quotidiani italiani si sono successivamente messi in moto. Citiamo in proposito i dati dell' "Osservatorio informazione online" presente sul sito Webtime, grafici e statistiche a cura di Claudio Cazzola.

All'aumento del numero dei giornali presenti nella Rete si accompagna anche un miglioramento della qualità e dei contenuti dei relativi siti web.
Nel '97, ad esempio, solo 11 quotidiani proponevano nei loro siti tutti gli articoli dell'edizione su carta; nel '99 il numero è triplicato: sono infatti 33 i quotidiani italiani consultabili integralmente online.

Le testate "non complete" nell'97 oggi si sono evolute, intanto sempre nuovi quotidiani iniziano il percorso on-line.
È diminuita la quota dei quotidiani con una presenza solo simbolica su Internet: qualche pagina di presentazione o siti non aggiornati.


In assenza di regolamentazione normativa, in merito all'esperienza dei quotidiani on-line la Corte di Cassazione ha ultimamente affermato che nel concetto di periodico deve essere ricompresa ogni pubblicazione anche diffusa "con mezzi diversi dalla stampa tradizionale". Inoltre (vedi articolo di Dario Cillo apparso su "Italia Oggi" il 22/11/99) il tribunale di Roma, peraltro anticipato nella sua decisione da quello di Lecce (luglio 1999), ha recentemente riconosciuto ai periodici telematici la stessa dignità degli analoghi cartacei accreditandone la registrazione nel proprio registro della stampa.

In una classifica effettuata da Onetone Research in merito ai siti più visitati dagli italiani (nella settimana dal 20 al 26/2/2000) e rilevata su un campione di navigatori, il primo quotidiano on-line a comparire è Repubblica.it, al quindicesimo posto, seguito al diciannovesimo posto da "Il Sole 24ore". (Il Panel di utenti, che viene elaborato da Doxa e ora conta un migliaio di famiglie, viene proiettato sull'universo di 3.050.000 di utenti Internet settimanali che corrispondono all'utenza domestica di 7 giorni).

Clicca qui per consultare la classifica.

Resta da stabilire con quali criteri valutare l'audience telematica; manca infatti un criterio univoco di certificazione, che attesti la validità del conteggio e specifichi cosa viene calcolato. Si tenga presente che, quanto più un sito risulta visitato, tanto più è appetibile per gli inserzionisti che sono una fonte di guadagno molto importante per i quotidiani on-line.

In Italia l'ultimo quotidiano ad andare on-line (notizia del 21/03/2000) è il più antico quotidiano d'Italia, la "Gazzetta di Parma", fondata nel 1735. Per ora il sito, Gazzetta di Parma on line contiene la semplice trasposizione del giornale cartaceo, ma il quotidiano annuncia di volere fare in futuro molto di più per raggiungere via rete tutti i parmigiani che vivono fuori dall'Italia.


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